Non credevano certo di fare tanta strada, i quattro ragazzi di Leggiuno che nel 1997 iniziarono quasi per gioco la loro avventura: fondare un’associazione storico – culturale dal nome barbaro e altisonante, “Lezedunum”, con l’intento di lavorare “per la riscoperta, valorizzazione, difesa e promozione degli aspetti storici, artistici, culturali e ambientali del territorio” del loro comune. Un percorso di riscoperta e salvaguardia delle proprie radici a partire dal nome, Lezedunum appunto, come veniva chiamato il borgo nei documenti più antichi. I quattro amici sono diventati dieci, poi venti, e oggi i soci sono circa un centinaio, non pochi per un sodalizio culturale di paese, che vive grazie alle quote associative e a sponsor occasionali. Una miriade invece le iniziative messe in campo in questi anni, di cui essi stessi fanno fatica a stilare un elenco completo: dai Concorsi di disegno e racconto per le scuole alle tre edizioni del Premio nazionale di poesia; dalle serate dedicate ai viaggi e alla montagna ai concerti e agli spettacoli di artisti locali; dalle mostre d’arte e di fotografia alle conferenze e alle gite culturali. Con grande tenacia l’associazione ha difeso e fatto conoscere, anche attraverso una giornata del FAI, la piccola e antica chiesa dei Santi Primo e Feliciano, un vero gioiello leggiunese ancora poco noto, ottenendo dalla Soprintendenza la pulitura e il restauro delle lapidi romane e altomedievali che ne abbelliscono il sagrato, coinvolgendo poi insegnanti e alunni delle scuole medie in un lavoro di ricerca sul monumento e cofinanziando una indagine stratigrafia delle pareti interne. E in tutt’altro campo, quello della poesia, è stata ancora la Lezednuum a inventare la formula singolare e tanto bella di “Vers’inverno”: non un concorso, ma una preziosa occasione di incontro e confronto tra poeti e aspiranti tali, che si ritrovano per leggere i propri componimenti, ascoltare le opere degli altri, gustare musica dal vivo e chiacchierare insieme. Ma è la simpatia e l’affetto con cui la gente del paese risponde alle loro proposte, a misurare la riuscita del loro lavoro. Che ha un grande piccolo segreto: l’amicizia che lega i soci fondatori e i membri del direttivo, eletto ogni tre anni, e la volontà di collaborare con tutti gli altri gruppi e associazioni ( e sono davvero numerosi!) del territorio senza preclusioni di alcun genere. In questo spirito è nata e si è sviluppata anche la manifestazione più caratteristica e tradizionale dell’associazione, la rassegna di storia e cultura locale “Verbano: storia e storie”, proposta ogni primavera con temi sempre diversi e attuali in collaborazione con associazioni e gruppi culturali sempre diversi.
Ricordiamo infine la pubblicazione di un volume quanto mai interessante e prezioso “Leggiuno e Sangiano nelle cartoline d’epoca”, che raccoglie immagini fotografiche del passato dei nostri paesi, molte delle quali oggi introvabili.
Da un testo di Annalisa Motta